Osservatorio Indipendente sulla SIAE

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Indagine conoscitiva Commissione Cultura della Camera dei Deputati [63]
All'inizio del 2012, dopo le discusse decisioni della SIAE sul proprio patrimonio immobiliare e sul Fondo Pensioni, la Commissione Cultura della Camera ha varato una indagine conoscitiva ascoltando protagonisti e testimoni delle vicende.

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Indagine sulla SIAE

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VERBALE - INDAGINE CONOSCITIVA SULLA SIAE - CONCLUSIONE 
Giovedi' 26 luglio 2012. Presidenza del presidente Manuela GHIZZONI, indi del vicepresidente Paola FRASSINETTI, indi del presidente Manuela GHIZZONI. Interviene il sottosegretario di Stato allaPresidenza del Consiglio dei ministri con delega all'informazione, comunicazione, editoria e coordinamento amministrativo, Paolo Peluffo.
La seduta comincia alle 10.10.
Sull'applicazione della legge n.2 del 9 gennaio 2008, recante disposizioni concernenti la Societa' Italiana degli Autori e degli Editori, con particolare riferimento ad attivita', gestione e governance della medesima Societa'. (Seguito dell'esame e approvazione del documento conclusivo).
Manuela GHIZZONI, presidente, avverte che la pubblicita' dei lavori della seduta
odierna sara' assicurata anche attraverso l'attivazione di impianti audiovisivi a circuito chiuso.
Emerenzio BARBIERI (PdL) illustra una nuova formulazione della proposta di documento conclusivo, che tiene conto di alcune osservazioni formulate dai colleghi (vedi allegato 1).
Emilia Grazia DE BIASI (PD), pur ringraziando il relatore ed esprimendo soddisfazione per l'inserimento nel testo del documento di considerazioni condivise, propone di espungere un'intera sezione dal paragrafo 7), ossia le parole da «in primo luogo» a «nel suo seno anche gli editori», che contengono ampie riflessioni sulla tutela del diritto d'autore, tema che, a suo avviso, necessita di un approfondimento in una sede apposita.
Gabriella CARLUCCI (UdCpTP) esprime l'esigenza che dal documento conclusivo emerga chiaramente la necessita' che l'intera materia del diritto d'autore sia opportunamente definita ad opera di strumenti normativi specifici. ... continua: per leggere tutto cliccare sul titolo.
Indagine conoscitiva Commissione Cultura della Camera dei Deputati || Date: 26 luglio 2012 | Last Edit: 27-Jul-2012

L'Osservatorio ritiene utile diffondere la sintesi della riunione della Commissione di Giovedi' 19 luglio 2012. 
Tra oggi 25 luglio 2012 e domani si dovrebbe sapere se il Parlamento decidera' di buttare a mare il lavoro svolto, come in passato e' spesso capitato, o se dare una risposta ai cittadini tirando le conseguenze da cio' che e' emerso e CHE E' AMPIAMENTE VERBALIZZATO.
Si e' avuto modo di sapere cosa contiene la proposta dell'On. Barbieri e -come ben rilevato dall'On. Zazzera- e' una conclusione all'acqua di rose che non e' coerente con il fedele documento di sintesi preparato con cura e professionalita' dagli Uffici della Commissione che e' disponibile al link http://documenti.camera.it/leg16/resoconti/commissioni/bollettini/pdf/2012/07/19/leg.16.bol0686.data20120719.com07.pdf.
E' come se -per fare un esempio tratto pedissequamente da interventi dei Deputati- si facesse un'indagine sui Commissari di un Ente Pubblico con molti testimoni e documenti ed emergessero sospetti che costoro non hanno fatto cio' per cui sono stati nominati, che hanno usato espedienti per fare operazioni non motivate che hanno forse fatto perdere denaro all'Ente, che hanno alimentato "sindacati gialli" per non avere voci discordanti in azienda, che hanno colto l'occasione per mettere nel calderone altre operazioni che non c'entravano niente e che -sempre secondo il sospetto di alcuni parlamentari- hanno fatto fare ricavi impropri a societa' private, facendo in prospettiva perdere pezzi di patrimonio alla Siae e, forse, pregiudicandone seriamente ed irrimediabilmente i conti. ... continua: cliccare sul titolo per leggere tutto.
Indagine conoscitiva Commissione Cultura della Camera dei Deputati || Date: 19 luglio 2012 | Last Edit: 27-Jul-2012

Ecco cosa ha lasciato a verbale in Commissione il Sott. Peluffo sulla questione dell'operazione Fondo Norma:


"Vanno attentamente valutate le seguenti circostanze:

1) L'impegno del Fondo immobiliare costituito dalla Siae (Fondo norma) ad acquistare le quote del fondo Aida determina di fatto l'assunzione da parte della Siae dell'alea, nell' an e nel quantum , della gestione e della vendita del patrimonio del fondo immobiliare;

2) L'intera operazione potrebbe sottoporre la Siae a taluni profili di rischio di natura finanziaria legati alla gestione e vendita del patrimonio immobiliare del Fondo ed alla capacita' di restituzione del finanziamento bancario ottenuto per acquisire le quote del fondo immobiliare Aida;

3)Permane, al momento, una sostanziale condizione di incertezza riguardo sia il costo generale per la Siae dell'intera operazione di riorganizzazione immobiliare, sia i potenziali riflessi dell'intera operazione sui prossimi bilanci dell'Ente e sulle garanzia al percepimento delle prestazioni da parte del Fondo Pensioni.


E' un linguaggio chiarissimo, da ottimo magistrato della Corte dei Conti, ma desideriamo renderlo ancora piu' chiaro:

1)La Siae con l'operazione Aida non si e' messa affatto al sicuro -come sostenuto da Blandini e dai Commissari- ma il rischio economico rimane tale e quale: allora chi ci ha guadagnato?

2) Alla Siae rimane sul gobbone il mutuo fatto per finanziare l'intera operazione: non si sa se riuscira' a restituirlo. Aggiungiamo che se non ce la fara' perdera' gli immobili o parte di essi.

3) Non si sa quanto costera' l'operazione immobiliare e se ci saranno danni economici gravi sui futuri bilanci della Siae. Inoltre -complimenti al Sott. Peluffo per la sincerita'- , nonostante tutto questo ambaradam non e' neanche detto che poi si possano pagare le pensioni.


Una cosa e' dunque certa: le certezze sbandierate da Blandini e dai Commissari non sono affatto certe neanche per il Governo che le ritiene potenzialmente aleatorie, potenzialmente  rischiose, che potenzialmente  possono far perdere il patrimonio alla Siae,  potenzialmente capaci di generare perdite nei bilanci futuri della Siae, potenzialmente non capaci di pagare le pensioni degli aventi diritto del Fondo Pensioni.


L'Osservatorio -ma in verita' lo hanno detto anche vari parlamentari- a questo punto si chiede: il governo puo' mantenere queste persone ai vertici della Siae? Se proprio non se la sente di cacciarle in pochi giorni puo' facilmente far fare due conti a decine di studi professionali. Ove utile l'Osservatorio puo' indicarne alcuni che hanno gia' collaborato passando al setaccio i documenti che sono stati consegnati dalla Siae in Commissione Cultura (pessime fotocopie e confusi files...ma siamo riusciti a "interpretarli) e che mostrano tutte le criticita' che oramai tutta l'Italia conosce.

Ove, invece, emergesse che l'operazione e' stata una genialata la si potra' finalmente festeggiare senza tutti i dubbi che ci sono e si daranno gli onori che meritano ai Commissari e Blandini. 

Indagine conoscitiva Commissione Cultura della Camera dei Deputati || Date: 19 luglio 2012 | Last Edit: 19-Jul-2012

Ci si aspettava che nell'audizione di ieri il Min. Ornaghi finalmente  finalmente chiarisse l'operazione  Fondo Norma, con la quale tra Natale e Capodanno e' stata assegnata la gestione degli immobili della Siae ad una societa' privata senza gara.

Il Ministro Ornaghi  ha detto che "l'apprezzamento della convenienza di merito resta riservata all'autonomia gestionale dell'Ente". 

Incredibile!  Ma di quale Ente si sta parlando? A fare la scelta gestionale sono stati i Commissari nominati dal Governo! Non sono stati gli Enti eletti dagli Associati. Chi puo', dunque, valutare se ci sono -come detto dallo stesso Ministro- "profili di macroscopica illogicita' o sproporzione"  se non il Vigilante? 

Tutti i parlamentari che sono intervenuti sulla questione hanno avanzato vari sospetti. Valga per tutti la requisitoria dell'On. Colucci, quella dell'On. Scalera e le parole dell'On. Carra ( "Se non faremo la Commissione d'inchiesta sulla Siae qualcuno di noi si dovra' recare a Piazzale Clodio" ). 

Il Governo aveva tutto il tempo per far fare una perizia, per chiedere i costi di mercato della gestioni immobiliari, per mettere in una tabellina i vantaggi e gli svantaggi dell'operazione.

Non ha fatto niente.

Anzi, il Ministro competente e' andato in Commissione a dire che i profili di macroscopica illogicita' o sproporzione "allo stato non sono rilevabili". 

Quanto tempo occorre per rilevare se ci sono o meno?

Tra qualche anno quando forse non si riuscira' a pagare il debito acceso, e la Siae perdera' gli immobili forse si potra' allora rilevare? Ci si augura che questo scenario non accada, ma due numeri in fila non ci vuole molto a metterli. Se al Ministro Ornaghi serve una consulenza -considerato che il suo Gabinetto si limita a scrivere che "allo stato non sono rilevabili", l'Osservatorio e' in grado di suggerirgli decine di studi professionali che possono spiegargli la natura di questa operazione  e dove puo' andare a parare. 

Indagine conoscitiva Commissione Cultura della Camera dei Deputati || Date: 19 luglio 2012 | Last Edit: 19-Jul-2012

Nell'audizione di ieri, rispondendo ad un precedente intervento dell'On. Zazzera, il Min. Ornaghi ha detto "Devo ricordare che il decreto di commissariamento non e' stato mai contestato o impugnato ed espressamente prevede e contempla, tra i compiti assegnati al Commissario, proprio quello di adottare gli atti necessari ed opportuni al fine di assicurare l'instaurarsi di una dialettica interna piu' equilibrata, anche attraverso l'introduzione delle modifiche statutarie idonee ad assicurare una effettiva rappresentativita' in seno agli organi sociali della Siae ai titolari dei diritti in rapporto ai relativi contributi economici". Aggiungendo che "il decreto di commissariamento ha dunque indicato la strada del voto ponderato ed appare difficile oggi contestare al Commissario il fatto di aver eseguito il mandato scritto nel decreto. .. Non possiamo oggi rimettere in discussione questa scelta di fondo .. Ho difficolta' a ribaltare il dispositivo del Decreto di commissariamento".

A parte il fatto che dalla lettura degli atti della commissione non sembra che nessuno abbia mai chiesto di "ribaltare" alcunche', cio' che e' stato piu' volte rimproverato ai commissari e' il modo in cui, appunto, hanno "ponderato".  Non c'e' scritto sul decreto che la Siae debba venire di fatto privatizzata, svendendola praticamente gratis alle multinazionali e a pochi altri. Inoltre, il decreto di commissariamento non e' la Costituzione e sarebbe bastato che in sede di rinnovo degli incarichi ai commissari -che questo Governo ha fatto senza batter ciglio- si mettesse qualche paletto.

Indagine conoscitiva Commissione Cultura della Camera dei Deputati || Date: 19 luglio 2012 | Last Edit: 19-Jul-2012

Presto si sapra' se si e' scherzato come nella grande tradizione delle Commissioni parlamentari o se si e' fatto sul serio.


Appare evidente che -come si dice in gergo- "si sono mossi". 

Ma i parlamentari che hanno lavorato in profondita' e seriamente al servizio della buona Siae, dell'industria culturale italiana e, in definitiva, al servizio dello scranno parlamentare che occupano (mostrando che non si puo' fare di tutta l'erba in fascio) non si sono preoccupati delle "minacce" ne' si sono fatti "lusingare" .. per usare i termini usati con schiettezza  l'On. Carra. Insieme a lui hanno fatto onore al compito cui sono stati chiamati Francesco Colucci, Emilia Grazia De Biasi, Pippo Gianni, Giuseppe Giulietti, Ricardo Franco Levi, Giuseppe Scalera e Piefelice Zazzera.

Di altri parlamentari non si e' compreso come mai abbiano improvvisamente dimenticato le stesse tesi che avevano prima abbracciato.

Non si puo' non pensare alle "minacce" e alle "lusinghe" di cui si e' detto.

In questo contesto non si sa come collocare il Ministro Ornaghi.

Il suo intervento in Commissione di ieri e' ancora piu' disarmante di quello del 4 luglio.

Ecco alcuni passaggi che fanno riflettere.

Sullo Statuto ha detto alcune cose interlocutorie su cui non ci si sofferma. Tranne per la parte in cui ha sostenuto che se le varie componenti della Siae "non trovano la quadra il rischio e la prospettiva anche prossima della privatizzazione si fanno piu' concreti e plausibili" (si estrapola dalla pag.3 de documento lasciato in commissione.

Il Ministro Ornaghi probabilmente non ha capito, ma si dubita che il suo Gabinetto glielo abbia spiegato- che e' proprio questa eventualita' possa costituire  un possibile disegno di chi vuole depredare l'Ente. Una sola domanda all'Ornaghi: in caso di privatizzazione a chi andrebbe il patrimonio della Siae? Agli attuali detentori delle maggioranze in assemblea? Lo sa il Ministro che il palazzo di Via Valadier -tanto per fare un esempio- e' stato acquistato molto prima che le multinazionali e i grossi editori di oggi si affacciassero alla Siae? lo erediteranno loro automaticamente grazie alla privatizzazione se non si mettono d'accordo sulle regole di governance. Stia pur certo il sig. Ministro che in tal caso sara' per loro un piacere non mettersi d'accordo. A farne le spese saranno i dipendenti, i mandatari (probabilmente presto disoccupati) e i piccoli autori della Siae che non contano e che si ritroveranno con niente in mano.

Indagine conoscitiva Commissione Cultura della Camera dei Deputati || Date: 19 luglio 2012 | Last Edit: 19-Jul-2012

Nel corso dell'ultima audizione e' stato oramai detto esplicitamente che per cio' che emerso "un luogo deputato alternativo alla Commissione d'inchiesta possa essere la Procura della Repubblica".
Il Ministro Ornaghi tornera' in Commissione mercoledi' 18 prossimo e si spera che stavolta risponda agli interrogativi.

L'audizione del Ministro Ornaghi del 4 luglio scorso in Commissione d'indagine aveva fatto cascare le braccia perche' e' sembrato non essere stato informato del fatto che -per la mole degli elementi di sospetto sull'operato di Rondi, Stella Ricthner, Scordino e Blandini- e' stata unanimemente richiesta l'istituzione di una Commissione d'inchiesta con i poteri della magistratura per far luce sul loro operato. Per evitarla -come affermato con schiettezza dall'On. Carra- ci sono state addirittura  "minacce"  e "lusinghe", cosa forse ancora peggio delle minacce: chi promette e che cosa, in cambio di un insabbiamento?  Nel corso dell'ultima audizione e' stato, infatti, con franchezza detto che "il luogo deputato alternativo alla Commissione d'inchiesta possa essere la Procura della Repubblica": "se non faremo la Commissione d'Inchiesta qualcuno di noi si dovra' recare a Piazzale Clodio" (minuto 49 della registrazione video della Camera). Chissa' se il capo di gabinetto mostrera' al Ministro il video dei lavori - ecco il link http://webtv.camera.it/portal/portal/default/Commissioni;jsessionid=941E735EA231A284F8468D90B18717D5- dell'ultima riunione della Commissione anche al fine di non fargli fare la brutta figura di presentarsi non sapendo cio' che bolle in pentola.
Nella prima parte dell'Audizione del Ministro Ornaghi del 4 luglio, infatti, ecco cosa egli affermava candidamente a proposito della famigerata vicenda del conferimento degli immobili: ... continua: cliccare sul titolo per leggere tutto.
Indagine conoscitiva Commissione Cultura della Camera dei Deputati || Date: 16 luglio 2012 | Last Edit: 16-Jul-2012

Si diffonde la parte restante dell'intervento  del 4 luglio scorso dell'On. Colucci in Commissione Cultura


Cap. 2. FINALITA' DEL COMMISSARIAMENTO. 

Con il decreto del Presidente della Repubblica 9 marzo 2011 e' stato affidato al Commissario (e ai due subcommissari), tra l'altro, l'incarico di assicurare il risanamento finanziario e l'equilibrio economico gestionale della Societa' nonche' individuare le modifiche statutarie idonee a garantire la funzionalita' dell'Ente. 

Va premesso che non sussisteva alcuna necessita' di risanamento finanziario dell'Ente considerate le rilevanti riserve patrimoniali' e l'ingente costante liquidita' a disposizione della Societa' (oltre 600 milioni di euro), evidentemente non adeguatamente valutate dall'estensore del provvedimento di commissariamento. Anche l'equilibrio economico risultava dai risultati di bilancio pur con tutte le riserve derivanti dalla contrazione dei ricavi e dall'andamento declinante degli incassi in connessione con la crisi economica che ha investito il Paese e con le note difficolta' ad approcciare il mercato digitale. In realta' il commissariamento e' stato indotto dall'impossibilita' di funzionamento dell'Assemblea degli associati SIAE, in conseguenza dell'atteggiamento ostruzionistico adottato dagli editori e dichiaratamente volto a far decadere gli organi sociali nei quali ritenevano di non poter far valere una posizione di supremazia per influire in maniera decisiva sulla ripartizione dei diritti d'autore e per condizionare le scelte gestionali dell'Ente. Nonostante l'assoluta liberta' di azione della gestione commissariale e del direttore generale, grazie alla mancanza degli organi ed organismi societari attraverso cui si esplicavano i poteri decisionali, sorveglianza e controllo della base associativa, nessun obiettivo sembra raggiunto a distanza di quasi tre anni dall'insediamento del direttore generale e di quasi un anno e mezzo dalla nomina dei commissari: ne' il risanamento economico dell'Ente in via strutturale, ne' un nuovo Statuto idoneo a garantire la funzionalita' della Societa'. Di cio' ne e' testimonianza la mancata approvazione, da parte degli organi di vigilanza, del bilancio SIAE per l'anno 2010 (predisposto dal Direttore generale e deliberato dai Commissari nel maggio 2011). Stessa sorte sembra toccata al misterioso testo dello Statuto predisposto dai Commissari (d'intesa con il direttore generale). 

Nessuna iniziativa e' stata assunta per garantire in maniera strutturale l'equilibrio economico della SIAE se non ricorrendo ad operazioni sulla ricchezza dell'Ente gia' esistente (il patrimonio immobiliare) e creando artificiosamente plusvalenze contabili ma con elevati costi reali, mentre nulla e' stato fatto per quanto concerne lo sviluppo di nuove fonti di ricavi, tranne un fumoso e astratto piano strategico dal quale non risulta alcuna iniziativa programmata di concreta produzione di nuovi ricavi ma solo la mera elencazione descrittiva di generiche e modeste «opportunita'» da coltivare, tutte da verificare e comunque insuscettibili di tradursi in effettivi, credibili e consistenti proventi. Direttore generale e Commissari si sono dimostrati palesemente non all'altezza dei loro compiti e vanno tempestivamente rimossi e sostituiti. 

3. DEFICIT DEL FONDO PENSIONI. 

e' singolare che il direttore generale, a suo dire sempre cosi attento e pronto a rilevare le criticita' della struttura ... continua: cliccare sul titolo per leggere tutto.

Indagine conoscitiva Commissione Cultura della Camera dei Deputati || Date: 15 luglio 2012 | Last Edit: 16-Jul-2012

Blandini e i Commissari hanno messo in atto " un complicato espediente per creare plusvalenze dal valore degli immobili della SIAE senza generare nuove opportunità di ricavi": le motivazioni  verbalizzate in Commissione per cacciare immediatamente Blandini, Rondi, Scordino e Richtner "del tutto inidonei a proseguire nello svolgimento delle loro funzioni".


Il 4 luglio si è consumato un capitolo determinante delle audizioni sulla Siae. L'On. Colucci ha depositato una requisitoria articolata e motivata per invitare il Governo ad adottare "i consequenziali provvedimenti nei confronti del direttore generale e della gestione commissariale della SIAE". Non pare possibile, a questo punto, una politica da struzzo di fronte ad accuse così gravi e circostanziate. L'Osservatorio nei prossimi giorni pubblicherà a puntate a beneficio dei suoi lettori i vari capitoli della memoria d'accusa  presentata dall'On. Colucci.


Cap.1 ALIENAZIONE IMMOBILI DEL FONDO PENSIONI SIAE e ALIENAZIONE DEGLI IMMOBILI DELLA SIAE. 

La problematica della necessità di vendere gli immobili per fronteggiare le esigenze di liquidità del Fondo Pensioni e per contenere gli investimenti immobiliari entro il limite del 20 per cento del patrimonio immobiliare entro il 2012, termine peraltro soggetto a proroga (decreto ministeriale n. 62 del 2007), riguardava esclusivamente il patrimonio del Fondo Pensioni non gli immobili dì proprietà della SIAE. Non vi era alcuna ragione dì dismettere in maniera repentina e presso che clandestina anche gli immobili appartenenti ad un ente pubblico, tale essendo ancora la SIAE pur dopo la legge n. 2 del 2008, attraverso il loro trasferimento a fondi immobiliari appositamente costituiti.  Tanto più che nel Piano Strategico 2011-2013, predisposto dal Direttore Generale e fatto proprio dalla gestione commissariale, non v'è traccia di un simile programma dì alienazione del patrimonio immobiliare del Fondo Pensioni nè tanto meno di quello della SIAE. Si pone quindi la domanda perché è stata posta in essere, al dì fuori di qualsiasi pubblicità e con aperta violazione dei Regolamenti interni e del Codice etico dell'Ente, un'operazione di tale rilevanza e complessità che ha comportato l'alienazione degli immobìli della SIAE anziché adottare la linea diretta e trasparente di vendita dei soli immobili del Fondo Pensioni, senza coinvolgere il patrimonio immobiliare della SIAE.  (... continua: cliccare sul titolo per leggere tutto).

Indagine conoscitiva Commissione Cultura della Camera dei Deputati || Date: 12 luglio 2012 | Last Edit: 12-Jul-2012

La giornalista Sarzanini ha scritto di una indagine aperta del PM Alberta Caperna sugli immobili della Siae. Ci sono stati progressi? Nell'intervento  in Commissione Cultura del 4 luglio 2012 del Questore Colucci che parla di "irregolarità perpetrate dall'attuale gestione" ci sono utili contributi per capire se questa operazione e' servita e, se si, a chi o a cosa.


L'Osservatorio sulla Siae da mesi cerca di attirare l'attenzione di tutti sull'incredibile operazione di Rondi, Blandini, Richtner e Scordino che hanno trasferito tra Natale e capodanno il grosso degli immobili della Siae ad una gestione di un ente privato senza aver fatto nessuna gara. Ecco cosa ha fatto mettere a verbale della Commissione Cultura l'On. Francesco Colucci: 'Le numerose audizioni svolte finora sulla delicata e intricata vicenda della SIAE portano ad una sola conclusione: la necessita' che in tempi rapidissimi siano azzerrate le cariche all'interno della SIAE del Commissario Rondi, dei vice commissari Stella Richter e Scordino, e del direttore generale Blandini'' .. "''Si tratta di un sentimento comune della Commissione Cultura di cui mi sono fatto interprete in conseguenza delle numerose irregolarita' perpetrate dall'attuale gestione. Non appaiono giustificate infatti alcune decisioni relative alla vendita di immobili per fronteggiare le esigenze di liquidita' del Fondo Pensioni. Non vi era alcuna ragione di dismettere in maniera repentina e presso che clandestina anche gli immobili appartenenti ad un ente pubblico quale e' la SIAE, attraverso il loro trasferimento a fondi immobiliari appositamente costituiti' … "'Ad oggi non sono chiari i costi dell'operazione immobiliare, compresi quelli fiscali che resteranno definitivamente a carico della SlAE. La Commissione pretende un quadro riepilogativo chiaro, completo ed esaustivo della reale necessita' dell'operazione cosi' come congegnata, di tutti i soggetti coinvolti e di tutti i costi connessi con l'operazione: consulenze, commissioni varie, imposte, finanziamenti bancari, interessi, premi di assicurazione, spese comunque riferibili all'iniziativa in parola''.  Gli iscritti alla Siae sono 100 mila e  davanti a sospetti cosi' pesanti e' necessario chiarire tutto nei termini richiesti dall'on. Colucci. Altrimenti poi non si gridi al qualunquismo se molti finiscono per sperare che il prossimo ministro vigilante della Siae esca dalla lista di Beppe Grillo. 

Indagine conoscitiva Commissione Cultura della Camera dei Deputati || Date: 11 luglio 2012 | Last Edit: 12-Jul-2012

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  • Verbale audizione 15/3/2012
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  • SIAE QUEL CHE SIA, LA POLTRONA È MIA di Malcom Pagani per il "Fatto quotidiano"
  • Scandalo Siae. Atto II. Le reazioni | Guido Scorza | Il Fatto Quotidiano del 29 febbraio 2012
  • La Siae di Nottingham | Filippo Gatti | Il Fatto Quotidiano del 14 marzo 2012
  • SIAE allo sbaraglio. Chi la salverà? | Il Journal del 30 marzo 2012
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