Nella seduta di mercoledi' 26 settembre scorso ( http://www.camera.it/824?tipo=C&anno=2012&mese=09&giorno=26&view=filtered&commissione=07&pagina=#data.20120926.com07.bollettino.sede00030.tit00030 ) si e' finalmente deciso di mettere fine all'incommentabile balletto dilatorio messo in piedi dal PdL (o, almeno, da una parte di esso) per cercare di impedire l'istituzione della Commissione parlamentare di inchiesta sulla Siae. I lettori possono farsi una idea da soli leggendo l'incredibile intervento dell'on Barbieri che addirittura fa ricorso ad una sentenza (che non c'entra niente) della Corte Costituzionale del 1975 per cercare di bloccare la Commissione d'inchiesta. La posizione del PdL non stupisce perche' dal Governo di quel partito sono stati nominati gli attuali vertici della Siae. Ci si stupisce, invece, di come sia possibile per un parlamentare oggi non comprendere che tutto quello che fa e' immediatamente a disposizione del popolo attraverso il web. L'On. Barbieri aveva all'inizio posto una serie vasta e documentata di gravi interrogativi sulla Siae. Dagli atti non emerge che a quegli interrogativi sia stata data completa risposta. Ma l'On. Barbieri  ha cambiato completamente atteggiamento e i suoi interventi tendono adesso chiaramente verso  l'insabbiamento di mesi di lavoro della Commissione. La pantomima dei rinvii e della richiesta dilatoria di ulteriori audizioni stanno gettando una luce sinistra sul Parlamento e di questi tempi non ce n'e' bisogno. Il sospetto che Barbieri abbia interessi inconfessabili con la Siae e' stato chiaramente espresso dall'On. De Biasi "stigmatizzando il fatto che le osservazioni dallo stesso svolte nascondano in realtà interessi che non sono esplicitati in maniera trasparente." Evviva internet che sta consentendo ai 1500 dipendenti della Siae, ai 100 mila iscritti, ai lettori dell'Osservatorio e e a tutti gli interessati di seguire in diretta cosa sta facendo il Capogruppo del PdL di Berlusconi. Non si comprende come si possa conciliare con l'ottima attivita' svolta in seno alla Commissione di altri parlamentari PdL come l'On. Scalera o di recente l'On. Colucci che hanno espresso posizioni chiare e documentate che avrebbero fatto onore al Pdl se l'On. Barbieri in ultimo non si fosse distinto per l'opera di annacquamento. Viva "internet", dunque, che  fa conoscere l'opera di parlamentari trasparenti e schietti come l'On. De Biasi che senza problemi gliele ha cantate in faccia. Quello della De Biasi e' un Parlamento che rispetta gli elettori. Quello di Barbieri non si vede l'ora che vada a casa.
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