Mentre Lusi siede ancora nel parlamento con la "p" minuscola che non si vede l'ora di spazzare via, fortunatamente c'è un "altro" Parlamento. L'On. De Biasi incalza sull'istituzione della Commissione d'inchiesta che, anche alla luce delle ulteriori dichiarazioni dell'ex direttore del Fondo Pensioni Siae, appare sempre più indispensabile Intervenendo nuovamente in Commissione Cultura della Camera l'ex Direttore del Fondo Pensioni Truffa Giachet ha chiesto la parola per precisare che -si cita testualmente- "gli immobili sono stati locati per il 40% a dipendenti o ex dipendenti della Siae e per il 60% a personaggi esterni che risiedono negli immobili del Fondo da circa 40 o 50 anni". Sembra sempre più necessaria la Commissione d'inchiesta con veemenza invocata dall'On. Emilia De Biasi perchè è inispensabile che gli auditi facciano le loro affermazioni con estrema attenzione, sapendo di assumersene le responsabilità. Il 3 aprile 2008 veniva sottoscritto un incredibile contratto con decorrenza 1 marzo 2007 (non è un errore: il contratto è stato firmato mesi dopo dopo la sua decorrenza!) tra la S.ra Francesca Apolloni e il Fondo Pensioni per un appartamento di pregio a Via Flaminia 786 piano attico di ben 12 vani (236 mq.) più cantina e posto auto al prezzo di euro 2400 al mese. La s.ra Apolloni non era una dipendente della Siae o una ex dipendente, ma è la moglie di Ernesto Irace, nominato dalla Siae Presidente del Fondo e legale da molti anni della stessa Società. Ne deriva la necessità di apprendere dai responsabili del Fondo Pensione e, soprattutto. della Siae, la vera geografia della locazione dei vari appartamenti: chi sono gli inquilini? Come sono arrivati al Fondo? Chi li ha segnalati? Potrebbe emergere uno scenario in cui il Fondo Pensioni è stato per anni la riserva di caccia della Siae. In tal caso la citazione con richiesta di risarcimento danni non va fatta ai soli ex amministratori del Fondo, ma anche a quelli che in Siae hanno ricavato ingiusto beneficio grazie alla loro influenza sul Fondo pensioni.
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